Anche il marmo e il porfido bresciano protagonisti dell’Albero della Vita, l’opera simbolo di Expo 2015

Anche il marmo e il porfido della nostra terra sono tra i materiali che compongono l’Albero della Vita, l’icona di Expo 2015, costruita interamente dalle aziende bresciane del consorzio “Orgoglio Brescia”.

Si tratta in particolare del marmo di Botticino e del porfido della Valle Camonica: in entrambi i casi, si tratta di indiscusse eccellenze bresciane. Le parti dell’opera in cui verranno utilizzati questi materiali sono la piastra sottostante l’Albero della Vita e la passerella di accesso alla struttura.

A fornire il BOTTICINO, debitamente lavorato, sono stati, in collaborazione,  il CONSORZIO MARMISTI BRESCIANI, il CONSORZIO PRODUTTORI MARMO BOTTICINO CLASSICO e il CONSORZIO CAVATORI  MARMO VALLE DI NUVOLERA. In particolare, il materiale è stato sottoposto a bocciardatura, una lavorazione meccanica effettuata tramite scalpelli che battono la superficie della pietra, creando una texture ruvida che la rende antiscivolo.  

Il Porfido è stato invece fornito dalla F.lli Pedretti di Esine: le cave di questo prezioso materiale sono in Valle Camonica nella zona del Passo Crocedomini, a Cividate Camuno, a circa duemila metri di altitudine. Questa cava permette di ottenere grandi blocchi di porfido, particolarmente adatto per queste lavorazioni, dal caratteristico colore marrone–violaceo. Per l’Albero della Vita, sono stati cavati circa 4/5 blocchi di materiale, lavorati in lastre di 4 cm di spessore, poi sottoposte a fiammatura, una lavorazione che rende “corrugata” e antiscivolo la superficie della pietra. Da queste lastre e in base al disegno esecutivo, si realizzano poi le mattonelle, tagliate ad hoc per ottenere il disegno richiesto.

Entrambi i materiali, il porfido e il Botticino, sono utilizzati per la realizzazione della grande piastra sottostante l’Albero della Vita, delle dimensioni di circa 380 mq. Il basamento riproduce in forma stilizzata il disegno michelangiolesco della pavimentazione di Piazza del Campidoglio a Roma - a cui si ispira l’intera opera creata da Marco Balich, il “papà” dell’Albero della Vita -  ma declinato con materiali “Made in Brescia”.  Per replicare i decisi contrasti chiaroscurali presenti nell’opera dell’artista di Caprese, le losanghe che riproducono la stella a dodici punte avranno il candore del Botticino mentre le parti scure dell’opera brilleranno con l’opulenza profonda e violacea del porfido camuno.  

Gioco di contrasti anche per la passerella di accesso alla struttura, che sarà sospesa sulle acque del Lake Arena: in questo caso, è stata  scelta una decorazione che gioca sul tema del rettangolo, realizzato in porfido, circondato da un perimetro in Botticino. 

In totale, il materiale lapideo utilizzato sarà pari a circa 100 tonnellate, con un utilizzo leggermente superiore del porfido (circa il 60% della pietra utilizzata) sul Botticino.  Al termine della lavorazione, entrambe le pietre verranno trattate con prodotti antimacchia, per conservare il materiale dello sporco, mantenendone inalterata quindi la bellezza nel tempo.

Il progetto originale non prevedeva l’utilizzo di questi materiali, proponendo prodotti di origine anche straniera. E’ stata la forte volontà del Consorzio “Orgoglio Brescia” a far si che, nella declinazione dell’idea di Balich da concept al progetto esecutivo, si utilizzassero materiali “orgogliosamente” bresciani.      

I lavori di posa inizieranno attorno al 20 di marzo per concludersi nei primissimi giorni di aprile. Due le aziende del territorio bresciano che lavoreranno in sinergia: la Fratelli Moncini di Breno e la Porfido F.lli Pedretti di Esine, entrambe componenti del Consorzio Orgoglio Brescia ed entrambe aziende con una lunghissima tradizione nella lavorazione dei lapidei.  

Il settore dei marmisti ha dato quindi prova di grande sensibilità e spirito collaborativo  verso l’iniziativa promossa in primis dall’Associazione Industriale Bresciana.

1 - L’Albero della Vita: un’icona destinata a restare nel tempo

Seguendo l’esempio della Torre Eiffel, opera temporanea nata per l’Esposizione Universale di Parigi del 1889, e poi divenuta amatissima icona della capitale francese e della nazione stessa, è nata l’esigenza di esprimere l’Expo milanese anche attraverso una grande opera destinata a diventare simbolo memorabile dell’evento, in grado di fondere emozione, suggestione, tradizione e “saper fare” italico.

Quest’opera, l’Albero della Vita, ideata da Marco Balich (direttore creativo e produttore di grandi eventi e Cerimonie, ha creato e prodotto le Cerimonie di Apertura e Chiusura dei Giochi Olimpici di Torino 2006) è un’immensa struttura in legno e acciaio, dall’altezza complessiva di 35 metri, collocata al centro del Lake Arena, il maggiore spazio open air  di Expo 2015. Sorge al termine del Cardo, uno dei due assi principali dell’area e una delle vie d’accesso al sito. La struttura si erge inoltre di fronte al Palazzo Italia, luogo di rappresentanza dello Stato e del Governo italiano.

La struttura dell’Albero della Vita affonda le sue radici in uno dei periodi artistici più fervidi dell’arte italiana, il Rinascimento. Sul finire degli anni Trenta del XVI secolo, Michelangelo risistemava Piazza del Campidoglio su incarico papale, donandole una nuova forma e prevedendo una pavimentazione che eliminasse lo sterrato esistente. Proprio per questo pavimento, l’artista di Caprese disegnò una struttura complessamente simbolica, che partendo da un disegno losangato esterno culmina in una stella a dodici punte indicante le costellazioni.

L’Albero della Vita nasce proprio dal disegno michelangiolesco della pavimentazione di Piazza Campidoglio a Roma: Balich rende tridimensionale la pavimentazione romana creando una struttura che, dalla base, detta “gonna”, di 45 metri, si innalza per 35 metri di altezza per poi allargarsi nuovamente nella chioma del diametro di circa 42 metri.

In particolare, la colonna del fusto che si restringe verso la parte superiore, slanciando ancora di più la struttura, sembra muoversi ruotando su se stessa grazie alla strutturazione della parte lignea. 

Alla parte esterna realizzata in larice corrisponde però un’anima d’acciaio, realizzata nelle fonderie bresciane: entrambi i materiali hanno funzione strutturale. Il cuore in metallo dell’Albero della Vita nasconde una scala di accesso e i vani tecnici destinati agli addetti ai lavori: tramite questa scala si può raggiungere una terrazza panoramica posta sulla cima dell’Albero, destinata ad ospiti selezionati come troupe televisive per riprese video o personalità.  La struttura centrale metallica sarà parzialmente oscurata tramite l’applicazione di piante verdi. Altri materiali utilizzati per la realizzazione dell’Albero della Vita sono porfido e marmo di Botticino, per la realizzazione del basamento e della passerella di accesso alla struttura.

La base dell’Albero, le sue radici, raggiungibili attraverso una passerella sospesa sul Lake Arena, ospitano uno spazio espositivo che, nel concept dell’ideatore, vuole essere un luogo di interazione tra l’opera e il visitatore. L’area sarà dedicata ad eventi.

Opera d’arte statica sarà anche un’icona pulsante grazie anche agli elementi spettacolari che animeranno l’Albero della Vita durante le diverse ore del giorno: in particolare, durante quelle diurne, le spettacolarizzazioni saranno ricche di giochi d’acqua e di effetti tridimensionali, mentre quelle serali saranno costituite inoltre da elementi di illuminotecnica architetturale in movimento, grafiche laser, giochi di fumi e pirotecnia.

L’opera verrà interamente realizzata dalle aziende del Consorzio “Orgoglio Brescia” che ne sosterranno interamente i costi, di circa 3 milioni di euro.

I lavori sono iniziati a metà gennaio 2015 e proseguono a ritmo serratissimo in quanto l’opera deve essere conclusa per l’inaugurazione dell’Expo, il 1° maggio 2015.

Il Consorzio Orgoglio Brescia

Ad avere l’onore, e l’onere, di costruire l’Albero della Vita è il Consorzio “Orgoglio Brescia”, che si è ufficialmente costituito il 12 dicembre 2014. Ne fanno parte, nella sua composizione “primaria” 16 tra enti ed aziende del territorio bresciano, a cui si sono aggiunte, a fine gennaio 2015, altre due imprese, per un totale di 18 componenti.

Lungo è il percorso che ha portato alla costituzione del Consorzio:  a  luglio 2014 - in risposta all’Avviso Pubblico di Manifestazione di Interesse per la ricerca di Sponsorizzazioni per il Padiglione Italia -  l’Associazione Industriale Bresciana ha inviato a Padiglione Italia una Manifestazione d’Interesse, esprimendo la piena disponibilità a partecipare al progetto come Sponsor tecnico, insieme ad aziende del territorio bresciano, e offrendo il proprio contributo, prodotti, know-how e forniture per la progettazione, realizzazione e allestimento scenografico dell’opera iconica “Albero della Vita”.

Frutto della fatiche e degli sforzi del Consorzio “Orgoglio Brescia”, l’Albero rappresenta l’orgoglio bresciano a tutto tondo,  è simbolo della capacità tipicamente bresciana del ‘saper fare’, della caparbietà e tenacia della gente, e degli imprenditori, del suo territorio.  

L’opera, coniugata con altri progetti di Expo e Fuori Expo, oltre alle 6 giornate di protagonismo assoluto, contribuisce allo sviluppo e al rilancio del sistema territoriale ed economico del capoluogo lombardo, promuovendo l’eccellenza del territorio bresciano.

Tutto bresciano il Consorzio che ha il compito di costruire l’imponente struttura. A farne parte sono:

Associazione Industriale Bresciana, Fasternet Soluzioni di Networking (Borgosatollo), Elgen (Paderno Franciacorta), Caldera General Impianti (Rezzato), Palazzoli (Brescia), Sial (Brandico),  Corbat  (Flero), Wood Beton (Iseo), Albertani Corporate (Edolo), Alpiah (Pisogne), Feralpi Siderurgica (Lonato), ATB Riva Calzoni, Duferdofin Nucor (San Zeno), Fratelli Moncini (Breno),  Porfido F.lli Pedretti  (Esine), Ormis (Castegnato), Cittadini (Paderno Franciacorta), Metalcamuna (Ceto) (le ultime due aziende sono quelle aggiunte a fine gennaio 2015)

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