Marmomac 2025

Botticino Stone District a Marmomac 2025
📍 Verona Fiere | 23 – 26 settembre

Il Distretto Lapideo Bresciano vi aspetta a Marmomac 2025, la fiera di riferimento mondiale per l’intera filiera della pietra naturale: dalla cava al prodotto finito, passando per tecnologie, macchinari e soluzioni innovative per la lavorazione

Venite a scoprire da vicino la qualità e l’eccellenza dei materiali bresciani.

👉 Area Esterna B – Stand B45-B46

Dialoghi sulla gioia in scena al Festival LeXGiornate

Gloria Campaner e Franco Arminio in scena al Festival LeXGiornate con "Dialoghi sulla gioia"

Evento in collaborazione con Consorzio Marmisti Bresciani, Comune di Rezzato, CFP Vantini, Fondazione PInAC, Cave Ventura.

Nel grande anfiteatro naturale della cave di marmo Ventura, le note di Gloria Campaner si intrecciano con la poesia di Franco Arminio, creando un flusso continuo di emozioni e visioni condivise.

Un dialogo in cui musica e parola si fondono, trasformandosi in racconto.

 

📅 Domenica 21 Settembre – ore 21.00
📍 Cava Ventura a Rezzato

🎟️ I biglietti & Info su https://bit.ly/4lE4sC4

Dalle 20:00 alle 20:45 immergiti in una realtà parallela!
In Cava Ventura, prima dell’evento, potrai vivere un’esperienza immersiva unica con visori VR, curata dagli studenti e dalle studentesse del CFP Vantini di Rezzato.

Nuove sedute in pietra locale per la riqualificazione urbana del centro storico di Brescia

Siamo orgogliosi di aver collaborato con il Comune di Brescia al nuovo intervento di riqualificazione del centro storico, che ha visto l’installazione di 33 nuove sedute in pietra naturale locale in corso Palestro e corso Zanardelli.

Il progetto, finanziato dal bando “Sviluppo dei Distretti del Commercio 2022-2024”, si inserisce nel programma di arredo urbano già avviato in piazzetta Monsignor Monolo – via San Faustino e in largo Formentone.

Grazie al lavoro congiunto, oggi il centro storico accoglie le nuove sedute realizzate in Breccia Aurora e Breccia Blu, Porfido della Valcamonica e Marmo Botticino Classico dalle nostre consorziate: Marmi Ghirardi, Porfido f.lli Pedretti spa e Cooperativa Operai Cavatori del Botticino con MARMI SENCO snc.

Un’iniziativa che valorizza la città e le sue pietre, simbolo della tradizione lapidea del nostro territorio e dell'identità bresciana.

PIETRA&Co. 2025

PIETRA&Co. 2025
IDENTITÀ NEL RUMORE E NEL SILENZIO

Public Art a Sirmione
(Da Punta Grò alle Grotte di Catullo)
Giugno – Ottobre 2025

PIETRA&CO. è un percorso espositivo a cura del Consorzio Marmisti Bresciani in collaborazione con il Comune di Sirmione, che si rinnova dal 2007 con edizioni annuali di public art e diverse iniziative promosse sulla Via del Marmo.
Il Consorzio Marmisti Bresciani incarna da sempre il volto e l’anima del mondo della pietra bresciana, promuovendo lo sviluppo della sua eccellenza qualitativa e valorizzandone il patrimonio storico e culturale, quale identità autentica del nostro territorio.
Rappresenta il settore lapideo bresciano, unendo la sua identità più attiva, nel rumore, della filiera produttiva, con l’identità artistica distintiva che sopravvive, nel silenzio, alle modifiche imposte dal tempo.

La collaborazione con il Comune di Sirmione si rinnova da anni per presentare queste identità in un itinerario consolidato, ricco di luoghi dall’intramontabile valenza storicaarcheologicaculturale e paesaggistica, il cui fascino, custodito in monumenti e panorami incantevoli, riecheggia oltre il tempo e i confini. A Sirmione alcuni sono luoghi protagonisti, che si incontrano e si attraversano seguendo un itinerario tradizionale e partecipato dalla grande folla di turisti. Luoghi che, nel rumore, sono in grado di tramandare la loro memoria dopo ogni viaggio e da cui non è più possibile davvero andarsene, perché una parte di loro si deposita nell’anima. Altri sono luoghi inediti, che, nel silenzio, si prendono lo spazio, indifferenti a tutto e sospendono i percorsi abituali per incoraggiare nuovi scorci, all’ascolto di ciò che separa il sé dal mondo.

Pietra&Co. 2025 – Identità nel rumore e nel silenzio è un omaggio al dialogo tra le identità del Consorzio e i luoghi di Sirmione. ll progetto propone un nuovo itinerario, che riconferma il percorso da Punta Grò alle Grotte di Catullo, ma alterna narrazioni in spazi chiusi spazi a cielo aperto, avvicinando i visitatori a sculture in marmoinstallazioni monumentali, progetti site-specificfotografiavideoarte, eventi musicali e performance, espressioni di un’arte che diventa occasione di incontroinclusione e partecipazione, al di fuori dei luoghi espositivi tradizionali, in spiagge, passeggiate, parchi, giardini, biblioteche, chiese, hotel, ristoranti, siti storici ed archeologici.
Gli artisti che partecipano a questa edizione, scultori della pietra, artisti monumentali contemporanei e creatività legate ai mondi emergenti della digital art e dei linguaggi performativi, oltre a proporre un’esperienza inclusiva al di fuori dei luoghi espositivi tradizionali, offrono al pubblico un percorso in cui arte e ambiente si compenetrano e immergono il pubblico in una creatività che consente di identificarsi ed orientarsi nel luogo stesso.

 

INAUGURAZIONE
GIOVEDI’ 05.06.2025 | PARCO CALLAS

ORE 18.00
Performance teatrale “Ignavi, violenti e ladri” a cura di Renato Dossi
Laboratorio Teatrale BOOM con musiche di LMNC e Dorothy Bhawl: ore 18.15

ORE 19.00
Aperitivo con performance musicale di Mascoulisse Quartet
Saranno presenti gli artisti.

In caso di maltempo, l’inaugurazione si svolgerà a Palazzo Callas (Piazza Giosuè Carducci).

 

Per informazioni
Consorzio Marmisti Bresciani
T. +39 331 1998347
Email: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.


Segui tutti gli aggiornamenti su visitsirmione.com

MATERIA&NATURA – Dalle cave all’oggetto di design: il riutilizzo dei materiali

Sabato 24 maggio 2025 – Rezzato (BS)
Seminario ore 9:30-13:30 | Visita guidata ore 14:30

Sabato 24 maggio, il Distretto Lapideo Bresciano partecipa all’iniziativa “Materia&Natura – Dalle cave all’oggetto di design: il riutilizzo dei materiali”, seminario tecnico e culturale organizzato dall'Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Brescia e dedicato al riutilizzo dei materiali naturali, con particolare attenzione ai sottoprodotti di cava e alla valorizzazione dell’economia circolare nel settore lapideo e delle costruzioni.

L’incontro, che si terrà presso la Sala conferenze della Scuola delle Arti e della Formazione Professionale Rodolfo Vantini a Rezzato, si inserisce nel calendario degli eventi legati a "Terra Migaki Design", manifestazione nata durante il Fuori Salone di Milano e da anni impegnata nella sperimentazione con terra cruda, materiali di riciclo e bioedilizia, a cui ha partecipato nel 2025 la nostra consorziata Marco snc curando il progetto costruttivo e la realizzazione del padiglione RIS-VOLTI MATERICI.

Durante il seminario verranno presentati anche i due progetti di recupero ambientale delle cave dismesse “Corna Rossa” e “Monte Fieno”, promossi e realizzati dal Consorzio Marmisti Bresciani con il supporto del Comune di Rezzato. Un intervento virtuoso di recupero del territorio e del paesaggio, che dimostra come i sottoprodotti di cava possano diventare risorsa per nuovi usi: dalle finiture architettoniche fino alla realizzazione di piazzali, piste ciclabili e oggetti di design.

La giornata proseguirà con una visita guidata alle ex cave “Corna Rossa” e “Monte Fieno”, per toccare con mano il percorso di riqualificazione e dialogare con i protagonisti dell’iniziativa.

Un momento di confronto e aggiornamento professionale, valido anche per l’ottenimento di crediti formativi per architetti (4 cfp + 1 cfp per la visita guidata).

Per informazioni e iscrizioni architetti: https://portaleservizi.cnappc.it/
In presenza: Scuola Rodolfo Vantini, Via Caduti Piazza della Loggia 7/B, Rezzato (BS)

Inaugurazione Stones Venue

Inaugurerà ufficialmente sabato 17 maggio 2025 alle ore 10:00, presso il Parco delle Cave, Via Cerca - Brescia (BS), STONES VENUE, il Padiglione della Pietra progettato da Associates Architecture e realizzato in collaborazione con il Distretto Lapideo Bresciano, per il Post Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura, di cui sono state protagoniste, per tutto il 2023, le città di Bergamo e Brescia. 

STONES VENUE è una copertura pubblica costruita all’interno del Parco delle Cave, un ex sito estrattivo di sabbia, oggi trasformato in un’area verde per la città.

Il progetto nasce dalla volontà del Consorzio Produttori Marmo Botticino Classico e del Distretto Lapideo Bresciano, in accordo con il Comune di Brescia, di realizzare un’opera pubblica in un’area simbolo dell’attività estrattivadedicata alle principali varietà lapidee che caratterizzano l’identità territoriale e geologica delle città di Bergamo e Brescia.

Il processo che ha portato alla realizzazione del progetto ha coinvolto undici aziende, ognuna delle quali ha donato un blocco di pietra della propria produzione, per un totale di nove diverse tipologie di pietratre bergamasche (Arabescato Orobico, Ceppo di Gré e Nuvolato) e sei bresciane (Breccia Aurora, Breccia Damascata, Breccia Oniciata, Fiorito Chiaro, Marmo Botticino Classico e Porfido della Valcamonica).

La struttura è costituita da blocchi monolitici realizzati con diverse varietà di pietra, a cui si aggiunge un ulteriore blocco in Marmo Botticino Classico con innesto di Ceppo di Gréscultura dell’artista Francesco Paterlini dal nome Madre Cava, che simboleggia l’unione delle due città in un territorio condiviso. 

I blocchi, ancorati al suolo con piastre, sostengono una copertura in acciaio che funge da memoria materiale e architettonica delle strutture industriali che un tempo definivano questo ex sito minerario.

STONES VENUE è stato concepito come uno spazio pubblico di aggregazione dove le persone possono trovare ombra e riparo, ma anche come un luogo di memoria – omaggiando il territorio e tutti coloro che, nel corso dei secoli, hanno lavorato per modellarlo e definirlo.

 

STONES VENUE

Type: Public shelter
Location: Brescia
Year: 2019-2024
Sqm: 350

Ente promotore
Consorzio Produttori Marmo Botticino Classico

Progetto architettonico 
Associates Architecture

Progetto strutturale 
Opera Mista, Marco Zanardelli

Intervento artistico
Francesco Paterlini

Aziende
Cave Carli srl, Cooperativa Operai Cavatori del Botticino, Eredi Martinelli spa, EURO MAS srl, Lombarda Marmi srl, Marini Marmi srl, Marmi Ghirardi srl, Marmi Classic Botticino srl, Porfido F.lli Pedretti srl, Repen Marmi di Bauce Fortunato, Terreni & Coa srl

Partner
Comune di Brescia, Distretto Lapideo Bresciano, Consorzio Cavatori Marmo della Valle di Nuvolera, Consorzio Marmisti Bresciani, Consorzio Produttori Marmo Botticino Classico

Sponsor
Comune di Botticino, Bresciaferro srl, Green Cantieri, Gruppo Faustini, Loud, Maccaboni Marmi di Maccaboni Pierluigi, Marco snc di Butturini Remo e f.lli, Transvecta srl, BCC Brescia Credito Cooperativo italiano

Fornitori 
Bresciaferro srl, Green Cantieri, Gruppo Faustini, Maccaboni Marmi di Maccaboni Pierluigi, Marco snc di Butturini Remo e f.lli, Luciani Trasporti – Servizio

Il Consorzio Marmisti Bresciani alla Biennale di Architettura di Venezia 2025

Un progetto congiunto con l’Accademia di Belle Arti SantaGiulia

Il Consorzio Marmisti Bresciani sarà protagonista con un progetto congiunto con l’Accademia di Belle Arti SantaGiulia alla Biennale Sessions della 19. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, in programma nel 2025 sotto la direzione di Carlo Ratti.
Il titolo scelto per questa edizione – “Intelligens. Naturale. Artificiale. Collettiva.” – suggerisce una visione dell’intelligenza più molteplice e inclusiva, capace di oltrepassare i confini imposti dalla contemporanea focalizzazione sull’intelligenza artificiale.

La partecipazione a Biennale Sessions rappresenta un’occasione straordinaria di confronto tra studenti, aziende consorziate e alcuni tra i più rilevanti studi di architettura italiani, per approfondire il tema “L’arcaicità del nuovo – Marmo Botticino, tra passato e futuro”: una riflessione sulla Materia come origine del progetto, a partire dal materiale che lo costituisce e ne ispira la forma, mettendo in evidenza l’utilizzo, le sperimentazioni e le tecnologie fino al prodotto finito.

Gli studenti esploreranno le potenzialità espressive e prestazionali del marmo, un materiale antico che guarda al futuro, e svilupperanno – con il supporto dell’intelligenza artificiale – un concept di microarchitettura in cui il marmo sarà utilizzato in modo tendenzialmente monomaterico.

 

Un percorso di incontri e contaminazioni

Il cammino verso la Biennale si articola in una serie di incontri tematici che vedono la partecipazione di importanti studi di architettura, esperti del settore e rappresentanti del Consorzio Marmisti Bresciani. I primi due appuntamenti, svoltisi il 15 aprile e il 6 maggio presso l’Accademia SantaGiulia, hanno offerto momenti di confronto significativi.

Tra gli ospiti, Mario Botta, architetto di fama internazionale, ha dialogato con studenti e consorziati sul valore espressivo del marmo nella progettazione contemporanea, evidenziando il ruolo centrale della materia nel pensiero architettonico. Insieme a lui, Luisa Senini, Presidente del Consorzio Marmisti Bresciani, e Giuliano Ghirardi, geologo del Distretto Lapideo Bresciano, hanno guidato la riflessione sulle potenzialità del marmo come veicolo di innovazione.

 
Verso la Biennale di Venezia

La fase conclusiva del workshop si terrà a ottobre 2025, direttamente alla Biennale di Venezia, dove gli studenti presenteranno i progetti finali: microarchitetture che esprimono una nuova visione della materia, nata dall’incontro tra tradizione lapidea, progettazione e intelligenza artificiale.

In che abito abitiamo? Vincenzo Latina

Incontri con l’architetto Vincenzo Latina
Dedicati agli studenti di Accademia SantaGiulia e del Comune di Rezzato

La conferenza tratterà due principali tematiche attinenti agli interessi e le attitudini degli studenti, cercherà con un linguaggio articolato e comprensibile, attraverso esempi, metafore e trasposizioni di aprire nuove visioni e interrogativi su come vivono i luoghi, partendo dall’abito (prima forma di abitare lo spazio, di protezione e cura), sino alla città come espressione d’arte.


20 gennaio 2025 ore 09:30

Cinema Teatro CTM Rezzato
Via IV Novembre, 91 – Rezzato (Brescia)

Promosso da:
Distretto Lapideo Bresciano
Rotary Club Valle Sabbia Centenario
Comune di Rezzato
Scuola delle Arti e della Formazione Professionale Rodolfo Vantini


22 gennaio 2025 ore 10:00

Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti SantaGiulia
via Nicolò Tommaseo 49, Brescia

Promosso da:
Distretto Lapideo Bresciano
Accademia SantaGiulia
Rotary Club Valle Sabbia Centenario

 

La città, La casa, L’architettura, l’abbigliamento

La necessità di dotarsi di un “abito”, di un riparo è una prima forma di abitare la terra.
Abito. Deriva dal latino habitus ed ha la stessa origine semantica di habitat. Deriva dal latino habere, avere. In seguito è diventato vestimento. Generalmente si riferisce all’abbigliamento che portiamo, ai vestiti che ogni giorno abitiamo.

Abitare. Habitàre, allo stesso modo ha una radice comune che deriva dal latino habere, avere.
Nel caso specifico significa continuare ad avere, ovvero vivere ed avere la consuetudine in un luogo: abitarvi.

C. Darwin, constatò che l’orango si copriva di notte, allo stesso modo sotto una pioggia intensa con le foglie del Pandanus; anche A.E. Brehm (Alfred Edmund Brehm (1829 – 1884), scrittore e biologo tedesco.) notò che uno dei suoi babbuini si proteggeva dal calore del sole estivo ponendo una stuoia di paglia sopra la sua testa.
Tali rilievi hanno portato alle congetture che probabilmente le origini dell’abitare degli umani e le origini dell’architettura e dell’abbigliamento siano derivate dalle abitudini dei primi progenitori dell’uomo. Solo che i Primati, a differenza degli umani, non hanno mai sentito la necessità di coprire il corpo e di costruire ripari stabili.
Abitare è anche assumere abitudini, ovvero le relazioni umane ripetute con lo spazio circostante. Il ripetere delle azioni e l’interagire con un luogo, oltre ad originare le abitudini, determinano anche lo stile di vita. Sono le scelte consuete dalle quali scaturisce una peculiare empatia e un legame tra gli umani e i luoghi che si vivono, che si abitano. Scegliere di abitare un luogo potrebbe essere assimilato all’esigenza di vestire indumenti, e attraverso questi definirne la nostra identità.

Abito (da abitare) è anche la memoria degli oggetti, da non confondere con ricordo o nostalgia, è una relazione affettiva che emoziona, che ricorda sentimenti di esperienze vissute.
Architettura, non è solo l’involucro, la “scatola esterna” che contiene gli ambienti, le stanze, gli arredi, è anche la costruzione dello spazio dell’uomo, che è lo specchio delle persone, della comunità e della società.

La domesticità ormai sembra fuori moda, relegata alle persone di età avanzata, invece è necessario ritrovarla nelle pause dai ritmi frenetici e nevrotici contemporanei, è ritrovare nei luoghi un benessere psicofisico, sia nelle relazioni personali, sia con gli oggetti e gli spazi che viviamo.

La bellezza, oggi è pressoché confusa con l’azione spettacolare, la vertigine, il capogiro, il sensazionalismo, l’estemporaneo, l’illuminazione tout court; la società contemporanea sembra anestetizzata dagli eccessi, dalla velocità delle informazioni e del consumo delle esperienze, tutto ciò si riverbera anche nell’ambiente domestico.
Sarebbe utile ritrovare dei momenti in cui riscoprire il piacere delle pause, del silenzio e delle sospensioni, come quelle ricercate dal compositore John Cage, così da migliorare la capacità d’ascolto, e per chi ha sensibilità anche il suono del silenzio.

Bisogna riscoprire un’educazione all’ascolto, allo stesso modo della visione, della percezione e delle esperienze; una educazione “sentimentale” verso gli altri, nelle relazioni interpersonali, familiari o domestiche; verso i luoghi: città, piazze, strade, le scuole, le case, le stanze e ogni ambiente umanizzato.

Oggi, invece tutto si consuma rapidamente ed è in continua sostituzione, col rischio di generare una società anaffettiva, che non riesce a conferire una equilibrata percezione dei valori, per cui, tutto rischia paradossalmente di diventare oggetto temporaneo, di disvalore, di consumo, da sostituire o da aggredire.

Il sostantivo Abito (anche l’abitare) è stato rapidamente sostituito dall’Outfit (composto di out ‘fuori’ e fit ‘essere adatto, appropriato) che a differenza del gusto e della misura e della probabile (anche se non richiesta) sartorialità del capo d’abbigliamento significa “equipaggiamento completo”, inteso come somma di più capi di vestiario coordinati, alla moda.
Accade sovente che i più giovani acquistino online dei capi d’abbigliamento senza poterli provare. L’importante dell’outfit è avere un look accattivante, che rappresenti lo stile di una persona, quasi sempre di una modella o di una influencer, che indossa e a sua volta invoglia all’acquisto di vestiti coordinati.
Se Abito è anche abitare su misura, l’Outfit potremmo associarlo all’attuale moda dell’home decor che ha gran successo su Instagram. Allo stesso modo dell’attuale tendenza, l’accumulazione coordinata di arredi alla moda, di soluzioni che propongono alloggi con maggiore Appeal così da avere maggiore Glamour.

Viviamo una continua rottamazione dei mobili, delle poltrone e divani, degli elettrodomestici e di molte suppellettili, tutto ciò può ingenerare una disaffezione ai luoghi. Tutto diventa temporaneo, in successione, e la società dei consumi che ci riempie di oggetti ad obsolescenza programmata.
Lo stesso sta succedendo nelle relazioni umani nelle esperienze.

Abitare, dovrebbe avere un carattere maggiormente performante, così da assumere abitudini relative anche alle caratteristiche specifiche del luogo stesso. Le ripetute interazioni con i luoghi danno origine ai comportamenti, allo stile di vita. Il legame esistente tra noi e il luogo (il territorio e la casa) è come scegliamo di abitarlo, di indossarlo e definire la nostra identità.

Riscoprire in che “abito” abitiamo, quali siano i gesti automatici e i comportamenti di routine, e come risvegliare la dolce meraviglia del consueto e delle azioni profonde. Tutto ciò potrebbe aprirci nuove esperienze, nuove vie verso la consapevolezza della casa che si abita che “vestiamo”, con la speranza di non cambiare ossessivamente e rapidamente abito e abitudini.

Vincenzo Latina. Una costellazione in terra

Il Memoriale per le Vittime del naufragio del 3 ottobre 2013 a Lampedusa

Il 21 gennaio, alle ore 18:00, inaugura nella monumentale Galleria di Palazzo Martinengo delle Palle, in Via San Martino della Battaglia 18 a Brescia, la mostra UNA COSTELLAZIONE IN TERRA, dedicata al Memoriale per le Vittime del naufragio del 3 ottobre 2013 a Lampedusa.

Promossa dal Distretto Lapideo Bresciano e dal Rotary Club Valle Sabbia Centenario, la mostra è curata dal Comm. Prof. Nicola Bianco Speroni e del Distretto Lapideo Bresciano, con la collaborazione e il patrocinio del Comune di Brescia e dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Brescia.

L’evento gode inoltre del patrocinio del Comune di Lampedusa e Linosa, della Provincia di Brescia, del Ravenna Festival, del Consolato Generale del Giappone a Milano, del MUSIL – Museo dell’Industria e del Lavoro, di Confapi Brescia e di Confindustria Brescia.

La mostra rappresenta un’occasione di riflessione e dialogo, proponendo un racconto emozionante attraverso fotografie, oggetti, reperti e video. Al centro, il racconto della trasformazione di una cava dismessa tra Punta Sottile e Cala Francese a Lampedusa in un suggestivo spazio teatrale all’aperto. Un nuovo spazio pubblico aperto a tutti, immaginato come luogo di incontroculturameditazione e preghiera – sia laica che religiosa – pensato per riaffermare il ruolo del Mediterraneo come mare di pace.

Un progetto che unisce cultura e impegno sociale

L’iniziativa si inserisce in un percorso iniziato nel 2022 grazie al Rotary Valle Sabbia, quando alcuni soci parteciparono a un concerto del maestro giapponese Takahiro Yoshikawa a Lampedusa. L’evento, patrocinato dall’Ambasciata del Giappone in Italia, segnò l’inizio di un intenso dialogo culturale culminato quest’estate in un concerto all’interno del Memoriale diretto dal Maestro Riccardo Muti, con l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e artisti di fama internazionale come il violoncellista Giovanni Sollima.

Vincenzo Latina e il Memoriale

La mostra esplora la visione di Vincenzo Latina, architetto di fama internazionale e autore del progetto di riqualificazione ambientale del Memoriale. Docente universitario, Vincenzo Latina è stato insignito della Medaglia d’Oro per l’Architettura Italiana nel 2012, del Premio Architetto Italiano nel 2015 e di numerosi riconoscimenti nazionali ed internazionali grazie alla sua capacità di coniugare l’architettura contemporanea con il restauro ambientale, la riqualificazione urbana e la valorizzazione socioculturale ed economica.

Orari di apertura

La mostra sarà ospitata presso la sede dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Brescia, nella Galleria di Palazzo Martinengo delle Palle, in Via San Martino della Battaglia 18 a Brescia.

Lunedì, martedì, giovedì, venerdì: 9:00-12:30 | 14:30-18:00
Mercoledì: 9:30-18:00

L'Architetto Traduttore

L’ARCHITETTO TRADUTTORE

L’Ordine degli Architetti di Brescia, nell'ambito della Rassegna “Architettura e Critica” - incontri dedicati ai grandi temi dell'architettura contemporanea – organizza la conferenza dell’Architetto Vincenzo Latina dal titolo “L’Architetto Traduttore”.

🗓️ La conferenza si terrà mercoledì 27 novembre 2024, alle ore 18.00, presso la sede dell’Ordine APPC di Brescia in via San Martino della Battaglia 18 a Brescia.

L’Architettura allo stesso modo della letteratura, la sceneggiatura, la cinematografia, l’arte nelle espressioni più ampie e variegate si avvale di “ri-costruzioni”, tesse continue relazioni; allo stesso modo tra le molteplici discipline scientifiche, tecniche, i luoghi, le città, i contesti sociali ed ambientali.
Il traduttore non opera in modo neutro, oltre alle risorse linguistiche è richiesta una profonda conoscenza dell’opera, della cultura e del contesto di origine e quella di destinazione. L’architetto opera allo stesso modo del traduttore letterario, nel caso specifico il testo da interpretare è la città, il territorio, l’architettura, gli edifici preesistenti nel quale inserire degli innesti tra alterità ed adattività. L’architetto non è mai neutro, ogni opera ricompone, rinnova il testo, ne modifica la scrittura, la sintassi, senza modificarne il senso.

💡 La conferenza tratterà tali relazioni, in cui i progetti, le idee e le città sono assunte come una sequenza di “fratture” ed “assestamenti”, un continuo “bradisismo” nelle quali alcune “vecchie” fabbriche degli edifici, allo stesso modo le idee e le immagini trovano rinascita attraverso la riattualizzazione e il riuso attivo delle stesse.

Al termine della conferenza, seguirà il dibattito.

Moderatore: Marco Garau, Vice Presidente OAPPC Brescia

Partecipazione gratuita, modalità di iscrizione
👉 Iscrizioni architetti: Portale.Servizi.CNAPPC
👉 Iscrizione non architetti: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

Iniziativa valida ai fini dell’aggiornamento professionale degli iscritti all’Ordine degli Architetti PPC 2 CFP.

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