Da Bresciaoggi del 21/02/20016
Brescia e il mercato italiano non bastano più. I marmisti bresciani guardano all’Europa e al mondo per rilanciare il settore: il 2016 sarà dedicato soprattutto all’internazionalizzazione. Parola di Fiorenzo Zanola, presidente del Consorzio marmisti bresciani, intervenuto in occasione dell’assemblea annuale, tenutasi ieri a Villa Fenaroli, a cui hanno partecipato anche Giuliano Ghirardi, presidente del Consorzio cavatori Valle di Nuvolera e Giovanni Merendino, leader del Consorzio produttori Botticino classico.
La convinzione dei tre, supportata anche dal presidente di Aib e candidato alla presidenza della Confindustria nazionale, Marco Bonometti, è che il mercato interno ha poche speranze di ripresa nel breve termine e che serve unire le forze per essere competitivi a livello globale. Un punto di forza, secondo i marmisti bresciani, potrà essere l’istituzione della «Via del marmo», che unisca tutti i territori interessati dall’estrazione del marmo, puntando sulla qualità, sulla cultura e su un nuovo rapporto tra tessuto urbano, cave e natura. «Il nostro tessuto produttivo è caratterizzato da piccole industrie, che non hanno una grossa capacità commerciale perché si sono sempre confrontate con il mercato interno: serve fare fronte comune e cercare nuovi mercati, è un’opportunità per mantenere la nostra tradizione», ha esordito Zanola, sottolineando che «i nostri competitor esteri sono molto più strutturati e andare da soli significherebbe subire il mercato».
IL PRESIDENTE dei marmisti ha auspicato un maggior confronto tra gli operatori del settore, per «un salto di qualità e per fissare un prezzo minimo di vendita», parlando infine della Via del marmo, utile a «far conoscere la nostra tradizione e legarla ai luoghi in cui operiamo» e lanciando un appello agli amministratori locali, affinché «favoriscano le ditte locali e emanino regolamenti che prevedano l’utilizzo di materiali di pregio negli interventi di recupero dei centri storici». «La Regione ha prorogato il Piano cave 2024: questo permette di programmare gli investimenti», ha spiegato Ghirardi, concentrandosi poi sulle piccole dimensioni delle aziende bresciane: «Esiste anche la concorrenza sleale di alcuni imprenditori: non c’è rispetto per i colleghi. È indispensabile l’aggregazione tra i piccoli, i campanili non hanno più un senso ed è giusto che chi non si rende conto di questo cambiamento esca dal mercato». Merendino ha parlato delle difficoltà nate negli ultimi mesi con uno dei partner commerciali più importanti, l’India: le concessioni per gli acquirenti indiani tardano ad arrivare e gli ordini sono bloccati da 5 mesi. «Il rischio è che, alla riapertura delle frontiere, si cada nella tentazione di abbassare ulteriormente i prezzi», ha sottolineato il leader del Consorzio, evidenziando anche il riaffacciarsi sulla scena internazionale del marmo iraniano.
Manuel Venturi