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La valle di Virle è attraversata in lungo e in largo da numerosi percorsi naturalistici. I sentieri, frequentati ogni giorno da un alto numero di escursionisti, bikers e podisti, si snodano attraverso un paesaggio unico nel suo genere, composto da una ricca vegetazione, pareti di roccia, cave dismesse e antiche tracce di attività estrattiva. La componente storico-culturale è senza dubbio una delle chiavi di lettura fondamentali dei territori della Via del Marmo. La storia artistica e architettonica di Brescia e provincia è, infatti, strettamente intrecciata con quella della primaria risorsa esistente, il marmo di Botticino.

È possibile perciò condurre la propria attività all’aria aperta divenendo parte degli stupendi scenari che caratterizzano questo luogo, dai maestosi anfiteatri di roccia di cava Ventura e della palestra di roccia di Corna Rossa che sovrastano l’ingresso nella valle, ai prati fioriti inseriti tra i boschi che circondano il rifugio ecologico, per poi soffermarsi per un ristoro nei diversi punti attrezzati per le aree picnic, o infine contemplare il ritorno della natura tra i blocchi abbandonati di una cava dismessa.
I sentieri e gli itinerari toccano ciascuno in modo differente tali realtà, non mancando mai di stupire o donare momenti di contemplazione per chi voglia concedersi una gita nel verde e nel relax della natura.

paesaggi di arch industriale

PAESAGGI DI ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE

L’intera Via del Marmo presenta i segni millenari della cultura del marmo: una storia di lavoro e sacrifici rintracciabili sotto forma di veri e propri reperti di archeologia industriale. Le tracce storiche, inserite nel paesaggio della Via e nei comuni interessati, si mostrano al passante come testimonianze all’interno di uno spazio espositivo speciale: non a caso, la Via del Marmo è inserita all’interno dell’Ecomuseo del Botticino.

tradizioni di un mestiere

TRADIZIONE DI UN MESTIERE

Da prima del sedicesimo secolo il mestiere dei tagliapietre è riconosciuto e regolamentato all’interno della vita economica della collettività bresciana, prova significativa dell’esistenza di una antica e radicata cultura del mestiere dello scalpellino.

Promotore ufficiale di tale cultura è la Scuola Vantini, nata nel 1839 per volere del famoso architetto neoclassico Rodolfo Vantini e che oggi vede la partecipazione associativa dei tre comuni di Brescia, Botticino e naturalmente Rezzato.

La scuola si propone il fondamentale compito di fungere da ponte di collegamento tra storia e modernità, portando avanti l’ultra millenaria storia lavorativa del marmo, formando le nuove generazioni di professionisti e investendo nelle potenzialità artistico-culturali del mondo lapideo.

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